RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - G8, si salvano solo i genovesi

Genova, 10 ottobre 2009

Processo d'appello per devastazione e saccheggio, pene fino a 15 anni. Ma per i giudici la carica in via Tolemaide fu illegittima
G8, si salvano solo i genovesi
Condanne pesantissime per gli scontri. E riesplode la polemica

Condanne pesantissime, fino a quindici anni, per i manifestanti del G8 accusati di devastazione e saccheggio durante gli scontri. Ma gli imputati genovesi tirano un sospiro di sollievo: tutti prescritti o assolti dalla sentenza d´appello per i disordini del luglio 2001. Nessuna condanna, ma la consapevolezza che senza quella sconsiderata carica delle forze dell´ordine - via Tolemaide, primo pomeriggio di venerdì 20 - avrebbe potuto essere un altro G8. Tra gli imputati "di casa" Massimiliano Monai era il più noto. È l´uomo con la trave, il ragazzo che insieme a Carlo Giuliani affronta i carabinieri del Defender in piazza Alimonda.

Stangata sui no global, genovesi salvi
I giudici: "Ingiustificata la carica contro i manifestanti in via Tolemaide"
Il verdetto è molto pesante, con condanne per molti più dure che in primo grado

MASSIMO CALANDRI

NESSUNA condanna per i «genovesi», tutti prescritti o assolti dalla sentenza d´appello per i disordini del luglio 2001. Nessuna condanna, ma la consapevolezza che senza quella sconsiderata carica delle forze dell´ordine - via Tolemaide, primo pomeriggio di venerdì 20 - avrebbe potuto essere un altro G8. Tra quelli del capoluogo ligure, Massimiliano Monai era il più noto. È l´uomo con la trave, il ragazzo che insieme a Carlo Giuliani affronta i carabinieri del Defender in piazza Alimonda. In primo grado lo avevano condannato a cinque anni di reclusione. Ieri il tribunale ha sentenziato il "non doversi procedere" nei suoi confronti, ma la prescrizione è arrivata solo in serata dopo una serie di nervosi controlli incrociati: nel dispositivo firmato dal presidente della seconda sezione, Maria Rosaria D´Angelo, c´è una dimenticanza, un breve passaggio che manca e che ha provocato qualche mal di pancia. Dopo l´entusiasmo iniziale, l´avvocato di Monai - Alessandro Famularo - ha temuto che la condanna precedente fosse confermata. Invece no. L´imputato è libero.
«Sono contento, i giudici hanno ribadito che gli scontri sono nati dopo la carica della polizia. Io quel giorno ero al mare, non so nemmeno come ci sono capitato in quell´inferno». Massimiliano Monai oggi lavora in una ditta di trasporti, ha una famiglia e due bambini, tifa sempre di più Genoa. «E non voglio più parlare di quei giorni».
È stato assolto anche Antonio Fiandra, che nel dicembre 2007 aveva preso un anno e due mesi. Prima lo accusavano di devastazione, poi di danneggiamento: l´accusa è caduta perché fu la inevitabile reazione all´assalto delle forze dell´ordine, mentre per le altre imputazioni è intervenuta la prescrizione. «Ma per quella carica non ha pagato nessuno - sottolinea il suo avvocato, Emanuele Tambuscio - , nonostante la illegittimità dell´intervento delle forze dell´ordine sia stata ribadita da due tribunali, la procura non ha mai voluto aprire un fascicolo. A proposito: durante il processo il tribunale aveva evidenziato la falsa testimonianza di quattro funzionari, trasmettendo gli atti alla procura.
Che fine ha fatto quel fascicolo?».
Pietro Bogliolo difendeva altri due genovesi: Angelo Di Pietro e Paolo Putzolu. Il primo era stato condannato a un anno e mezzo di prigione (l´accusa ne aveva chiesti 6). Il secondo è quel giovanotto che nel corso degli scontri del 2001 indossa una maglia della Culmv, ed è per quell´indumento che viene riconosciuto: i pubblici ministero a suo tempo avevano chiesto sei anni e mezzo di reclusione, i giudici di primo grado gliene avevano "scontati" quattro. Per entrambi è arrivato il "non doversi procedere" per via della prescrizione. «E però, la sentenza complessiva è comunque scioccante», ammette l´avvocato.